I MULINI

Lungo il torrente Cassana, che nasce dalle pendici del monte Bardellone ed è affluente del Vara, sono ancora visibili i resti di numerosi mulini. Di altri è rimasto solo il ricordo. Lo sviluppo dell'industria molitoria nella Valle di Cassana si ebbe particolarmente a partire dal XVII secolo, quando anche dai paesi vicini e da Levanto arrivavano contadini per macinare i loro prodotti, soprattutto grano e castagne. I mulini avevano nomi singolari: il mulino du peusu (del peloso), quello di Sotto, quello del ponte, il mulino del Forte, il mulino du mou (del moro) L'esistenza di un numero così elevato di mulini è dovuta all' abbondanza d'acqua del torrente e alla presenza di buoni dislivelli che consentono la canalizzazione dell'acqua necessaria al movimento delle ruote. Alcuni di questi mulini fungevano anche da frantoi per le olive prodotte in discreta quantità nella Valle di Cassana.

Una menzione a parte merita il mulino di Ferriere, in località Brinca, dove la forza dell'acqua serviva a far funzionare il maglio, utilizzato per la realizzazione artigianale di zappe e di altri utensili per l'agricoltura.