![]() Bardellone……….
da sempre luogo suggestivo e territorio d'incontro, e crocevia fra vari
itinerari. Si affaccia, a nord, su una verde distesa immobile di colline
punteggiate di antichi borghi e, a sud, sull'azzurro mare di Levanto e
delle Cinqueterre. Chi
visita Bardellone capisce subito che il luogo possiede un fascino
particolare. Il
personaggio piu' famoso è senz'altro la Maimona, conosciuto un po'
dovunque, con varie sedi a seconda delle zone. Per gli abitanti della
Valle di Cassana la Maimona, immaginata come un donnone un po' sudicio e
con grandi natiche, aspettava gli ignari viaggiatori appena sotto alla
spianata del Bardellone. Ancora oggi gli anziani indicano la sua
abitazione: un modesto rudere lungo il sentiero che proviene da Cassana.
Ai piccoli, nelle sere d'Inverno, veniva raccontato che se avessero
seguito i genitori nei loro frequenti viaggi a Levanto, sarebbero stati
bloccati dalla Maimona e , per poter passare, avrebbero dovuto baciarle il
grosso sedere. Terrorizzati dall'idea, non osavano insistere. Più tardi,
al compimento degli undici, dodici anni di età, i ragazzi venivano
mandati da soli "sui monti", o a Levanto a compiere piccole
commissioni che esigevano senso di responsabilità. Non distante dal monte, in località Brinca, presso il confine fra i comuni di Levanto e di Borghetto Vara, un tempo esisteva una grande casa circondata da una vasta proprietà: il capofamiglia portava orgogliosamente il titolo di "Re dei boschi" ed era considerato con rispetto anche dal parroco di Cassana, il quale, in occasione della benedizione delle famiglie (quando si spingeva fino ai confini della Parrocchia) si fermava a pranzo proprio da lui. Un'altra leggenda riguarda il vicino monte Castellaro, dove si racconta risiedesse un ferocissimo saraceno, il quale richiedeva esosi pedaggi ai viandanti e puniva con crudeltà chi non soddisfaceva alle sue richieste. Misteriosamente, però, il saraceno si convertì al Cristianesimo e diventò difensore di tutti coloro che attraversavano il territorio. Gli abitanti di Dosso, Lizza, Groppo, quando sentivano i tuoni, raccontavano ai bambini che un tale "Pipara" stava lanciando formaggette giu' da Bardellone. Molte leggende riguardano le grotte che si trovano presso il torrente Cassana : la piu' conosciuta, chiamata "Rènsciaùa", nota ai naturalisti per le ossa fossili di Ursus Speleus e per la presenza di particolari specie animali, si credeva che ospitasse il diavolo, mentre le altre erano considerate il rifugio di streghe e creature fatate, la cui reale esistenza fu messa in discussione solo nella seconda metà del secolo scorso. |
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